La cannocchia o canocchia, detta anche pannocchia o panocchia (Squilla mantis) è un crostaceo della famiglia degli Squillidae che può raggiungere una lunghezza massima di 20 cm.
I nomi dialettali usati in letteratura per indicare questa specie sono: panocchia, pannocchia (Abruzzo); spernocchia, sparnocchia (Campania); canocia, canoccia (Veneto, Friuli-Venezia Giulia); sparnocchia e cicala di mare (Lazio); balestrin, sigà de maa (Liguria); cannocia, pannocchia (Marche); cannocchiella, cecala (Puglia); càmbara de fangu, solegianu de mari (Sardegna); astrea, cegala de mari (Sicilia); canocchia, cicala di mare (Toscana).
Ha una corazza di colore bianco-grigiastra con riflessi rosati e con due caratteristiche macchie ovali bruno-violacee sulla coda simili ad occhi, la forma è allungata.
Vive ad una profondità che va dai 10 m ai 200 m sui fondi sabbiosi, fangosi costieri, spesso in prossimità della foce dei fiumi o dello sbocco dei canali.
La pannocchia è un animale solitario, vive durante il giorno in gallerie scavate nel fondo e di notte esce alla ricerca di cibo o per la riproduzione. Viene generalmente catturata con le reti a strascico.
Si cucina prevalentemente a vapore, all’Anconetana, cioè aperta nella parte superiore nel senso lungitudinale e ripiena con pane grattugiato, olio, prezzemolo, aglio, pepe e un goccio di vino bianco.
Nei mesi freddi da ottobre a marzo si può acquistare anche viva.